A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro
Negli ultimi due articoli ci siamo occupati dell'ampio viale, paragonabile ad un boulevard d'oltralpe, che conduce da piazza Tricolore alla chiesa dei Santi Nereo ed Achilleo, esaminando il tratto relativo a corso Concordia e corso Indipendenza.
Ci eravamo pertanto lasciati sugli angoli di piazzale Dateo che, come avevo rilevato, sono occupati da interessanti edifici, uno dei quali interessa anche il corso Plebisciti, nei civici 1 e 3, e giunge fino alla prima strada sulla sinistra, la via Francesco Nullo, lungo la quale l'edificio prosegue.
Procedendo verso l'esterno, il lato destro è occupato dalle armoniose palazzine del Brefotrofio (da notare al secondo cancello le due palme site ai lati); vale la pena allora di osservare in dettaglio il lato sinistro (cioè il lato nord).
Se il civico 7 è un elegante edificio con portone moderno in ferro battuto, il civico 9 può vantare uno sfarzoso portone ed una facciata ricca di fregi. Inoltre nell'androne si trova un elegante cancello in ferro battuto e sopra le porte laterali dell'ingresso è visibile un fregio. Il palazzo prosegue poi lungo la via Ceradini, fino all'incrocio di quest'ultima con la via Goldoni, preceduto da un giardino alberato.
Proseguendo sul lato sinistro si trova un gruppo di palazzi legati da una certa omogeneità; in particolare, dopo il civico 11, che vanta un doppio ingresso e timpani alle finestre del primo piano, nonchè un bellissimo androne
affrescato con motivi floreali e chiuso da una vetrata policroma con festoni, i civici dal 13 al 19 sono eleganti palazzi alternati ad archi monumentali.
Il civico 13, ad esempio, è introdotto da un enorme arco; sullo sfondo è visibile un palazzo in costruzione (il cui "predecessore", se ricordo bene, ospitava un'officina). A seguire, il civico 15 è un palazzo con timpani alle finestre del primo piano, dotato di un androne affrescato chiuso da una vetrata policroma, mentre il civico 17 è un arco, gemello del precedente, che precede una corte sul cui sfondo si trova una elegante palazzina con timpani sulla facciata color verde.
Il civico 19 infine è un palazzo con timpani alle finestre del primo piano che ricalca il palazzo al civico 15; nell'androne però, invece degli affreschi e della vetrata policroma, si trova un prezioso cancello in ferro battuto.
Il lato fino a piazzale Susa è chiuso da un moderno edificio degli anni '70 del ventesimo secolo, che ospita alcuni supermercati.
Possiamo ora passare a considerare il lato destro (torniamo indietro un centinaio di metri, ma così abbiamo potuto osservare l'omogeneità di stile degli ultimi palazzi).
Ripartiamo dal civico 8, un palazzo ornato da un fregio floreale che corre lungo il primo piano, dotato di un grazioso portone sormontato anch'esso da un fregio. A seguire il civico 10 è un edificio in stile littorio con una grande balconata dotata di nicchie e retta da supporti monumentali di grosse dimensioni.
Il civico 12 è invece un dignitoso edificio tardo-liberty, forse stile Art-déco, in cui al primo piano è disposta per tutta la larghezza della facciata una greca a disegno geometrico; in questo edificio visse, e morì novantenne il 18 settembre 1999, il Senatore Leo Valiani.
Dopo l'incrocio con via Compagnoni si trova un edificio moderno (risalente agli anni '50 del ventesimo secolo), che ospita una importante azienda di telecomunicazioni.
Superato questo edificio ci attende un finale veramente di alto livello: il civico 18 infatti è una splendida villetta, con un rigoglioso giardino ricco di piante di molti generi diversi, visibile dal cancello che prospicie il corso; la proprietà giunge fino all'angolo con via Turroni, da cui è possibile vedere come adiacenti ad essa siano altre eleganti villette con giardino, per un effetto veramente bucolico; da notare, nell'edificio al civico 18, i vetri policromi apposti alle finestre.
Siamo così giunti in piazzale Susa, ed al termine di questa puntata del nostro viaggio lungo gli Champs-Élysèes della zona 4, viaggio che completeremo sul prossimo numero.